Descrizione
Le emozioni che i soccorritori hanno provato fra le macerie dell’Abruzzo, rappresentano un patrimonio di interiorità che ha colorato per intere settimane il dramma del sisma.
“Report” è il tentativo di fare arrivare queste emozioni anche a chi quella missione l’ha vissuta da spettatore, ma avrebbe tanto voluto esserci.
La spinta emotiva di quelle immagini, circolate in tutto il mondo, ha trasformato i tanti volontari che sono scesi in Abruzzo, nell’emblema della solidarietà e della fratellanza nazionale.
Stare in prima fila in quei giorni ha segnato l’anima e la vita di chi ha avuto “la fortuna” di partecipare alla missione di soccorso. Una fortuna non casuale ma costruita tempo prima con la scelta di indossare una divisa, simblo di solidarietà.
E ognuno ha raccontato quei momenti come ha potuto.
Emanuele lo ha fatto scrivendo ciò che accadeva, ora dopo ora, in quella valle ai piedi del Gran Sasso, non badabdo tanto alla cronaca, ma concentrandosi sui sentimenti che la tragicità di quei fatti ha suscitato in tanti di noi.
In tutti noi.
Ogni giorno, dalla polvere dei campi di accoglienza, tra una scossa e l’altra, ha trovato sempre uno spazio per mettersi al computer e narrare quegli eppisodi, quei volti, quegli aneddoti.
I dieci report contenuti in questo volume non sono propriamente inediti perché in quei giorni di grande dolore, gli amici volevano condividere con altri amici la voce di chi incarnava il sentimento di fratellanza di tutti.
Così questi report, diffusi via mail, sono arrivati, a catena, in centinaia, in migliaia di computer. Hanno varcato abbondantemente i confini bresciani e in alcuni casi anche quelli nazionali.
Hanno fatto riflettere, hanno fatto commuovere, hanno creato attesa per gli sviluppi dei giorni a venire, fose più della dura cronaca che proveniva dalle macerie.
Ma soprattutto hanno creato un collegamento molto forte fra chi operava e chi, a casa, aspettava con ansia di sapere, di essere informato, di essere tranquillizzato.
Oggi questi report, a diversi mesi dal sisma, avranno un altro ruolo: quello di finanziare una borsa di studio, indirizzata a tre bambini, che permetterà di sostenere le loro spese educative, aiutando in questo modo una famiglia a superare il dramma in cui ha perso tutto.
Non è un caso.
È una ulteriore occasione per ricapitalizzare quelle emozioni ad uno scopo nobile.
Per chi le ha scritte, per chi le ha vissute e per chi le leggerà.
Margherita Peroni (Presidente Commissione Protezione Civile Regione Lombardia)