Descrizione
A quindici anni dalla scomparsa dell’alpino Francesco Belleri di Gombio di Polaveno, classe 1920, grazie alla disponibilità dei figli, è possibile far conoscere l’inedito, struggente diario di prigionia – in un lager tedesco – scritto dal Belleri stesso dal 1943 al 1945.
Francesco fu valoroso combattente. La sua preziosa testimonianza ricostruisce fedelmente le dolorose ferite di quei giorni disperati, lo strazio esistenziale, i patimenti subìti, la profonda nostalgia per i suoi familiari, per la fidanzata e poi moglie Celestina Belleri, per gli amici, per il paese, per la patria, e la speranza di sopravvivere e di poter ritornare a casa, ma anche qualche piccola gioia, culminata nel gioioso rimpatrio, con una festa memorabile in allegria a Gombio il 16 ottobre 1945.
Un diario da meditare, scritto con la mente, ma soprattutto col cuore.
Un memoriale di notevole efficacia, di acuta sensibilità e di grande spontaneità, ora offerto soprattutto alle giovani generazioni, il quale aiuta a conoscere alcune tragiche vicende della storia del ’900 – nelle quali è stato coinvolto un alpino della Valtrompia poco più che ventenne – e ad apprezzare i valori preziosissimi della vita, della libertà, della pace e della democrazia.