Descrizione
Erano, ricordo, i primi anni Novanta quando mio padre acquistò l’opera “Ritratto d’uomo (un armaiolo?)” di G. Gerolamo Savoldo.
A quel tempo un nostro cugino, che abitava a Milano, portò all’attenzione di papà Mario la vendita, sul mercato antiquario di alto livello, di una pittura ad olio su tela di un grande artista bresciano del Cinquecento. Mio padre, che sentiva forte il richiamo della terra che lo vide nascere, crescere e lavorare in qualità d’imprenditore, non ci pensò due volte.
Credo sia stata questa la vera molla…
Dal canto mio, sin dalla prima volta che vidi l’armigero appeso alla parete del palazzo di Manerbio detto “Castelletto”, rimasi affascinato da quella figura umana: enigmatica, dallo sguardo serio ma sereno, autoritaria ma pacata l’espressione che, quasi sporgendosi dalla tela, pareva volermi comunicare qualcosa che, ragazzo, non riuscivo a capire.
(Roberto Ziletti)