Descrizione
La presente pubblicazione è costituita da una raccolta parziale di biglietti d’auguri che Oscar di Prata, soprattutto in occasione delle festività natalizie e del capodanno, scriveva all’amata moglie Eros.
Alla parte scritta, in genere, l’artista accompagnava, sul rovescio dello stesso biglietto, una sua opera realizzata con le tecniche più varie. Ma poteva darsi che il pittore usasse come cartoncino un biglietto già stampato con una sua opera, ma anche in questo caso non rinunciava a personalizzarlo con un guazzo o un disegno o una tempera o un acquerello dipinto sulla parte posteriore bianca.
Per i suoi auguri all’amata Eros, in genere, sceglieva il periodo natalizio che diveniva anche un momento per un bilancio d’affetti, ma soprattutto la preziosa occasione per un suo vivificarsi.
Per Oscar Di Prata il Natale con le sue atmosfere non era una ricorrenza caratterizzata solo dalle luci colorate che pur potevano colpire la sua fantasia creativa, ma il tempo interiore del raccoglimento e della speranza perché viveva intensamente i valori della fede.
Del resto le sue opere spesso hanno assunto il volgere di un’alta predicazione morale invitando alla scelta di campo tra il feticcio, simbolo del potere, della violenza e della prevaricazione e l’Uomo in croce, l’umiliato e l’offeso.
Il suo primo festoso biglietto d’auguri è del 1950, l’ultimo è del 2004.
Oscar Di Prata è deceduto nella sua casa sulle pendici della Maddalena, a Brescia, giovedì 5 gennaio 2006, alle ore 5.30, del mattino. Aveva accanto a sé l’amata sposa Eros.