Descrizione
Dentro il nuovo millennio, al termine di un decennio in cui Salò si è ristrutturata per gran parte, a seguito dello spaventoso terremoto che indiscutibilmente ne ha modificato l’impianto, non poteva non risultare appropriata una mostra, storica, che mettesse in relazione il vecchio” con il “nuovo”. Il paesaggio salodiano, il lago e l’entroterra che lo caratterizzano, hanno nei secoli subìto cambiamenti più o meno radicali, sollecitazioni di mode che, in alcuni momenti della storia, sembravano comprometterne la radice dalla quale la “Magnifica Patria” aveva preso origine. Non possiamo, in questo contesto di cambiamenti ed evoluzioni, non considerare il passaggio tra l’800 ed il ’900 come un momento determinante per l’intera società salodiana. Vuoi per il dirompente emergere della cultura che dalle capitali iniziava a dettare i criteri sociali ed amministrativi, vuoi soprattutto per il nefasto terremoto che colpì la nostra Riviera nel 1901, il passaggio tra i due secoli fu, da molti punti di vista, sia un momento di apertura alle nuove culture, sia un’occasione di riflessione sulle radici e sulle tradizioni che non sarebbero dovute essere modificate. Questo dialogo permise di mantenere vive, come ancora oggi vediamo, quelle straordinarie caratteristiche architettoniche, fatta eccezione per alcuni esempi contemporanei di scarsa attenzione al territorio, che come bene è stato messo in evidenza nella mostra, appartengono all’idea di Mito. Chi, salodiano, non si è mai accostato al lago cercando di carpirne le sue bellezze? Chi non è mai rimasto affascinato dalle continue metamorfosi dello stesso e dalle numerose visioni che o ogni stagione questo suggerisce? Essere salodiani significa riuscire a sviluppare lo straordinario connubio con l’acqua, una tensione continua che diventa ancor più viva quando questo elemento ci è lontano. In tutti i secoli l’acqua è rimasta la costante visione di un luogo che dal punto di vista geografico ha consentito che Salò divenisse il centro più amato, poeticamente, nella storia del Lago. La mostra che vogliamo proporre riflette questa tematica che, oltre ad evidenziare i mutamenti architettonici così come quelli delle mode, stabilisce l’indissolubile rapporto tra la popolazione salodiana ed il suo golfo. Golfo che allude anche ad una protezione psicologica, golfo che appartiene totalmente ai salodiani che proprio in questo si riconoscono.