Descrizione
L’essenzialità del lessico formale, gli elementi geometrici rigorosamente combinati, il cromatismo limitato: bianco, nero, una macchia di rosso… e poi la luce che modella, colora, suggestiona.
Acciaio, legno laccato, vetro ed il loro equilibrio necessario che asciuga ciò che non serve.
La scelta minimalista trasforma gli interni in una tela su cui appiccicare il caos, le crepe, la voglia di viverci dentro, il tempo che passa e impreziosisce le cose; una tela che non è bianca, ma che è già struttura, sottotesto, la premessa estetica che diventa scenario all’immaginazione, il limite fertile indispensabile affinché si stimoli la stratificazione creativa di ciò che normalmente riversiamo nelle stanze che abitiamo.
Gli interni di Marco Bianchetti sono questo: invito all’immaginazione.
Se nella progettazione degli interni questa tendenza estetica può essere pienamente realizzata, non sempre nella progettazione degli esterni è possibile fare lo stesso.
Per fare dell’arte soprattutto nel contesto sociale in cui si inserisce l’architettura ci vuole coraggio, occorre rischiare, lasciarsi trascinare dall’incerto.
Il laboratorio di Architettura di Marco Bianchetti vuole rischiare e rischia quando può, se può.