Descrizione
Uno dei più grandi organisti di tutti i tempi, se non il più grande, Johann Sebastian Bach ebbe modo di affermare che «il fine ultimo di tutta la musica deve essere la gloria di Dio e lo svago dell’anima. Se ciò non è preso in considerazione non c’è vera musica».
E quale strumento, se non l’organo, è in grado di attestare pienamente quanto diceva il grande Maestro?
In questo breve scritto cercheremo di tracciare la storia dell’organo fin dalle sue origini, consapevoli del fatto che in poche righe non sarà possibile esaurire un argomento musicalmente e culturalmente così vasto e rilevante.
Già da tempo la popolazione di Bornato avvertiva l’urgenza di restaurare il proprio organo parrocchiale per ridare dignità e salute ad uno strumento tanto necessario alla vita religiosa della comunità.
Fin dal 23 agosto 1995 il parroco, don Antonio Tomasoni, aveva inoltrato alla Soprintendenza per i beni architettonici e artistici di Brescia la domanda per procedere al restauro dell’organo parrocchiale. La procedura è stata laboriosa e lunga, essendo lo strumento, come l’immobile in cui è collocato, sottoposto alla tutela della legge.